IL DUBBIO
Mi latita
mi carezza
se m’avvicino
mi sfugge,
rifugge da me
in una penombra
da bosco.
Ma poi lo riconosco
e ne so anche il perché:
io sto con me.
IL TEVERE
Scorre nel mio cuore
questo fiume amato.
Bisturi lieve
incide in me
un verde sereno e arioso
e nasce il tempo bello
dell’eterno eterno.
CI PENSO
La musica della morte
mi gironzola
tra le orecchie
ad un ritmo
continuato,
convulso.
Tipico di chi corre
in discesa
senza freni.
VIOLANTE
Se non fosse che assomija
a Titti mio,
direi che la cicogna s’è sbajata.
Stava ‘mbriaca
e nella sarabanda
della trasvolata
ha confuso l’Italia co l’Irlanda.
La capoccetta è rossa,
limpido er blu dell’occhi
la pelle è delicata
s’enfoca si la tocchi.
Ma il lampo dello sguardo
intenso e appassionato
te fa capì da subbito
che gnente s’è sbajato.
Per cui bimbetta mia
benvenuta ar monno
nella casa giusta
te lo sta a dì tu nonno.
Dolci folletti sorridenti
giocano sul tuo seno
timorosi del tuo sguardo.
Rosa su rosa,
le mie labbra sfiorano
i tuoi capezzoli
e già nasce, pigro,
il ritmo suadente
delle tue anche.
Ruvido è l’incontro
col tuo velato
nero sapore di donna.,
ma presto l’arca è libera.
La potenza del semidio maschio,
fragile narciso,
freme navigando
sulla mia verga.
I tuoi occhi cercano i miei
per assaporare meglio
il mio corpo.
La piccola morte è vicina.
Bruno Bellucci di Roma
Anni 73
Pensionato da 13 anni, ho sempre lavorato nell’ambiente assicurativo finanziario occupandomi di amministrazione e informatica
Sposato due volte – tre figli - tre nipoti
Fin da ragazzo ho sempre amato scrivere. E ovviamente leggere.
Mi piace la TV con preferenze al calcio e ai generi investigativi non violenti
Amo cucinare e lo so fare bene.
Ho trascorso la mia infanzia in un collegio cattolico cosa che ha influito decisamente sul mio carattere e nelle scelte della mia vita.
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